giovedì 21 aprile 2011

Pastiera napoletana


La sirena Partenope, simbolo di Napoli, ogni Primavera emergeva dalle acque del Golfo, allietando i napoletani con la sua voce melodiosa. Le genti, per ringraziarla, le portarono in dono ricotta, grano, uova, farina e fiori d'arancio.
La sirena depose queste offerte agli dei, che le unirono e crearono la Pastiera, che superò, in dolcezza, il canto della stessa sirena.

E non dico altro.....

Ingredienti del ripieno:

1) 400 g di grano cotto (trovate le confezioni al supermercato)

2) 100 g di latte

3) 30 g di burro (o strutto, ricetta originale)

4) 700 g di ricotta di pecora

5) 600 g di zucchero semolato

6) 5 uova intere + 2 tuorli

7) qb aromi: fiori d'arancio(in fialette), vaniglia, cannella

8) 20 g di cedro candito

Ingredienti della frolla:

1) 500 g di farina 00

2) 200 g di zucchero semolato

3) 200 g di burro (o strutto, ric. origin.)

4) 3 uova intere

Impastiamo la frolla con la solita tecnica, e mettiamola a riposare in frigo per almeno 30 min.

In una pentola scaldiamo il grano con la dose di latte e di burro.

Lavoriamo la ricotta, lo zucchero, le uova e gli aromi, fino da ottenere una crema, che andremo ad unire al grano ed al cedro tagliato a dadini.

Stendiamo la frolla, ormai riposata, e foderiamo lo stampo, che abbiamo precedentemente imburrato. Ricordo che questo passaggio lo facciamo per far si che la parte sottostante della torta si cuocia meglio, grazie al potere di induzione di calore del burro.

Teniamo da parte un pò di impasto per fare la decorazione a strisce sopra la torta.

Riempiamo con la crema di ricotta e grano, decoriamo ed inforniamo a 150-160° per circa 1 ora, finché la pastiera avrà preso un colore ambrato.

Una volta freddata la serviamo spolverizzata con dello zucchero a velo.

1 commento:

  1. Confermo tutto quando la mangi e senti la sirena, non so se è quella Partenope, ma di certo rimani folgorato, ha riscosso un successone anche a lavoro ce ne siamo mangiata una intera in 4, e l'ultima fetta l'ho dovuta strappare dalle golose mani di andrea, per farla assaggiare a fra.

    RispondiElimina